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Come fu che divenni amica delle rane di Scampia !

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In un azzurro mattino d’Ottobre dei lontani anni 80…

Esile, capelli lunghi e biondi, occhi verdi e sguardo spaurito, Elvira, detta Evelyn dai compagni del collettivo politico di Piazza Banchi Nuovi per il suo essere pressoché etereo, giungeva a Scampia, incamminandosi un po’ impaurita tra quegli stradoni tutti uguali, con quintali di erbacce ai margini, terreno incolto dappertutto, paludi stagnanti, mentre al centro di questo desolante paesaggio, si ergevano, quasi minacciose, delle ciclopiche costruzioni di cemento: “LE VELE”.

In cerca della scuola presso la quale avrebbe dovuto prendere servizio, di tanto in tanto Evelyn incontrava greggi di pecore che pascolavano tranquillamente tra erba e rifiuti di ogni sorta; ma la cosa che la colpì particolarmente facendola trasalire all’improvviso fu la presenza di centinaia di rane e rospi che le saltellavano intorno. La prima sensazione fu quella di paura, perché non aveva mai visto un numero così elevato di rane che sembravano quasi circondarla, pronte ad assalirla da un momento all’altro. Poi, pian piano, grazie al suo profondo e connaturato amore per gli animali (Elvira aveva trascorso la sua infanzia e l’adolescenza con una nonna meravigliosa, tra musica, pianoforte e violini, 15 gatti, tanti uccellini ed una moltitudine di piante) si avvicinò loro con estrema delicatezza per non farle spaventare. Fu così che fu presa da un grande stupore nell’osservare che le rane, ed allo stesso modo i rospi, cominciavano a saltellarle tra i piedi, poggiandosi, quasi incuriosite, sulle sue braccia e sulle mani che protendeva verso di loro. In realtà Evelyn si rese conto che Scampia rappresentava il loro habitat naturale. Un perfetto ecosistema, insomma! Così da quel giorno, ogni giorno, le rane ed i rospi accompagnavano Evelyn a scuola, saltellando qua e là, e a lei sembrava che le sorridessero e quasi la proteggessero da eventuali pericoli. Erano diventati grandi amici, al punto che, con grande entusiasmo, avendo scoperto che rane e rospi erano i quotidiani compagni di gioco dei bambini della sua classe, Elvira (o se preferite Evelyn) acconsentì alla richiesta di uno di loro, Antonio (ora quarantenne) a portare a scuola il suo amico rospo, che trascorse con tutti loro una mattina meravigliosa tra le pareti scolastiche!

 

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